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07 febbraio 2025

Informazioni preliminari esercizio 2024

Vendite cemento: 26,3 milioni di tonnellate, in linea con l’esercizio precedente; vendite calcestruzzo preconfezionato: 9,7 milioni di metri cubi (-3,7%)

Nell’ultimo trimestre dinamica dei volumi in miglioramento in quasi tutti i paesi di presenza e rilevanti modifiche nell’area di consolidamento (entrata del Brasile, uscita dell’Ucraina)

Fatturato consolidato pari a 4.313,0 milioni, sostanzialmente stabile anno su anno, anche a cambi e perimetro costanti (-0,7%)

Previsto un EBITDA ricorrente 2024 pari a circa 1.270 milioni, in lieve miglioramento rispetto al 2023, grazie all’ampliamento del perimetro

 

Dati Consolidati   2024 2023 24/23
Vendite di cemento t/000 26.331 26.343 -0,0%
Vendite di calcestruzzo m3/000 9.679 10.050 -3,7%
Ricavi netti €/m 4.313 4.317 -0,1%
    Dic 24 Dic 23 Var.
Posizione finanziaria netta positiva €/m 755 798 (42)

         

Il Consiglio di Amministrazione di Buzzi SpA si è riunito in data odierna per l’esame dei dati preliminari relativi all’esercizio appena trascorso.

Nel 2024, il perimetro di consolidamento del gruppo ha subito delle importanti variazioni a partire dal quarto trimestre, in seguito, da un lato, alla cessione degli attivi in Ucraina e, dall’altro, all’acquisto del rimanente 50% del capitale nella joint venture brasiliana. A perimetro costante, l’evoluzione dei volumi di vendita realizzati dal gruppo sarebbe stata negativa, a causa dello sfavorevole andamento della domanda nella maggior parte dei mercati di riferimento, ad eccezione di Polonia e Repubblica Ceca. Tale debole dinamica è stata tuttavia compensata dal contributo positivo netto delle operazioni straordinarie che ha portato le nostre consegne di cemento a chiudere l’anno in sostanziale parità rispetto ai livelli raggiunti lo scorso esercizio. 

L’attività economica globale ha continuato ad espandersi negli ultimi mesi dell’anno, seppur con evidenti divergenze tra i principali mercati. La crescita si è confermata infatti in Stati Uniti e Cina, sostenuta rispettivamente dai servizi e dalle esportazioni, mentre l’economia nell’area euro si è ulteriormente indebolita, penalizzata dai consumi domestici e dalla domanda estera. Gli scambi internazionali hanno registrato un rallentamento nel terzo trimestre e gli indicatori di frequenza puntano ad un simile sviluppo anche in chiusura d’anno. L’inflazione nei paesi OECD risulta in calo, nonostante i tassi ancora elevati nel terziario. Da inizio ottobre i prezzi del petrolio sono lievemente aumentati mentre permane una maggiore volatilità sulle quotazioni del gas naturale, date le pressioni al rialzo legate sia alla domanda che all’offerta. Le più recenti proiezioni stimano un incremento del PIL mondiale pari al 3,2% nel 2024, e prevedono un avanzamento analogo anche per il biennio successivo (+3,3% nel 2025 e 2026). Tuttavia, le prospettive sul contesto macroeconomico rimangono fortemente soggette ai rischi legati all’acuirsi delle tensioni geopolitiche e all’eventuale inasprimento della politica commerciale statunitense.

Negli Stati Uniti, l’economia si è mantenuta solida con un PIL reale in contenuto aumento nel terzo trimestre, grazie alla resiliente domanda domestica e al contributo della spesa pubblica. Gli investimenti privati hanno rallentato, mentre, dopo il calo di ottobre, l’occupazione è tornata a salire. Gli indici PMI, inoltre, suggeriscono un’evoluzione positiva del terziario negli ultimi mesi dell’anno, anche in conseguenza all’esito elettorale. Prosegue il processo di disinflazione, nonostante il lieve rialzo del tasso in dicembre (2,9%).

Nell’area euro il prodotto ha moderatamente accelerato nel terzo trimestre, influenzato tuttavia da fattori temporanei, tra cui la maggiore domanda connessa ai giochi olimpici in Francia. Fra gli altri paesi, l’attività ha sostanzialmente ristagnato in Italia e Germania. In autunno, la produzione industriale si è confermata debole e il vigore del terziario ha subito una frenata con il termine della stagione turistica. I consumi, così come la fiducia delle famiglie e delle imprese, sono stati caratterizzati da una dinamica in deterioramento sull’ultima parte dell’anno, mentre gli investimenti hanno ancora risentito delle restrittive condizioni di finanziamento. In tale contesto, le attese di crescita del PIL sono state recentemente riviste al ribasso, puntando ad un incremento dello 0,8% per il 2024 e dell’1% per il 2025. 

In Italia, dopo l’arresto dei mesi estivi, l’attività economica è rimasta debole anche nel quarto trimestre, per effetto del sottomesso andamento nel comparto manifatturiero oltre che per l’indebolimento del terziario, seppur ancora in espansione. Dopo il balzo in estate, i consumi privati risultano invece in decelerazione e l’attività di investimento ancora sfavorita dall’elevato costo del debito. Perdura il lieve rafforzamento nel mercato delle costruzioni, sotto la spinta delle opere legate al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). In chiusura d’anno, l’occupazione ha continuato ad aumentare mentre l’inflazione si è mantenuta sotto il 2% grazie al rinnovato calo dei prezzi dell’energia.

Per quanto riguarda le economie emergenti, dopo un terzo trimestre in moderata accelerazione, l’economia messicana si stima in rallentamento in autunno, con segnali di debolezza riscontrati nell’industria e una domanda domestica in attenuazione. In Brasile, al contrario, l’attività economica ha sorpreso al rialzo anche nel terzo trimestre grazie ad una vivace dinamica dei consumi, supportati da un robusto mercato del lavoro e da una politica fiscale espansionistica. 

Guardando alle decisioni di politica monetaria, nei mesi autunnali, la Federal Reserve e la Banca Centrale Europea hanno promosso due ribassi consecutivi dei tassi in novembre e dicembre. Tra le economie emergenti, anche in Messico è proseguito l’allentamento della stretta monetaria con due tagli sequenziali nel trimestre, mentre in Brasile, la banca centrale ha incrementato il tasso di riferimento nelle ultime due riunioni del 2024.

In tale contesto, le vendite di cemento del gruppo si sono attestate a 26,3 milioni di tonnellate, stabili rispetto all’esercizio 2023, mentre le produzioni di calcestruzzo preconfezionato, pari a 9,7 milioni di metri cubi, sono diminuite rispetto ai volumi dello scorso anno (-3,7%). I prezzi di vendita hanno inciso favorevolmente sui risultati, così come le variazioni relative al perimetro di consolidamento (+58,1 milioni), mentre le variazioni dei tassi di cambio hanno impattato negativamente per 34,0 milioni. Il fatturato consolidato dell’esercizio è dunque passato da 4.317,5 a 4.313,0 milioni di euro. A parità di tassi di cambio e di perimetro di consolidamento, i ricavi netti sarebbero diminuiti dello 0,7%.

La tabella seguente illustra la ripartizione del fatturato per mercati di presenza.

milioni di euro 2024 2023 ∆ % ∆ % lfl
Italia 818,0 818,3 -0,0 -0,0
Stati Uniti d'America 1.726,8 1.742,7 -0,9 -0,8
Germania 792,3 872,0 -9,1 -9,1
Lussemburgo e Paesi Bassi 183,0 214,1 -14,5 -12,2
Rep. Ceca e Slovacchia 208,5 204,8 +1,8 +6,3
Polonia 173,7 156,7 +10,8 +5,1
Brasile 85,8 0,0 n.s. n.s.
Ucraina 71,3 85,6 -16,7 +22,6
Russia 294,0 284,6 +3,3 +12,2
Elisioni (40,5) (61,3)    
  4.313,0 4.317,5 -0,1 -0,7
         
Messico (100%) 998,3 1.025,0 -2,6 +0,7

 

La posizione finanziaria netta a fine esercizio 2024, comprese le attività finanziarie a lungo termine, risulta positiva e ammonta a 755,5 milioni, in riduzione rispetto ai 798,0 milioni di fine 2023 (era 1.001,0 milioni a fine settembre 2024).

Italia
Le proiezioni più recenti sull’economia italiana indicano una crescita del PIL nel 2024 pari allo 0,6%, mentre i dati preliminari puntano ad un tasso di inflazione medio annuo dell’1%, in netta diminuzione rispetto al 2023.
Il mercato delle costruzioni si stima in contrazione sul 2024, principalmente per la debolezza del comparto residenziale. Gli investimenti in abitazioni hanno infatti evidenziato un progressivo deterioramento nel corso dell’anno, soprattutto per effetto del sempre maggiore ridimensionamento dei bonus edilizi. In aggiunta, anche lo sviluppo delle nuove costruzioni residenziali resta penalizzato dal difficile contesto macroeconomico. Al contrario, l’impulso derivante dal PNRR continua a sostenere le opere di edilizia pubblica e le infrastrutture, oltre che a favorire alcuni segmenti del comparto non-residenziale. 
Durante i mesi autunnali, le vendite di leganti idraulici e clinker hanno mantenuto i livelli raggiunti nello stesso periodo dell'anno precedente, grazie principalmente al favorevole andamento delle esportazioni. Nonostante il miglioramento sull’ultima parte dell’anno, i volumi di cemento hanno chiuso l’esercizio in calo e la produzione di calcestruzzo preconfezionato ha seguito una dinamica simile. I prezzi di vendita, invece, hanno mostrato una variazione positiva rispetto all'anno precedente, consentendo al fatturato delle attività italiane di raggiungere 818,0 milioni di euro, in linea con i risultati del 2023.

Stati Uniti d’America
Le previsioni più aggiornate sull’andamento dell’economia americana indicano che il PIL possa crescere del 2,8% nel 2024, con un tasso di inflazione annuo in calo al 2,9%.
In tale contesto, il settore edile ha evidenziato una tendenza positiva, seppur in moderazione, grazie al contributo favorevole dei tre principali mercati di destinazione. Il comparto residenziale è lievemente cresciuto, trainato dai lavori di rinnovamento del patrimonio immobiliare. Le ancora difficili condizioni di accesso al credito hanno invece continuato a pesare sugli investimenti in nuove costruzioni abitative e sul segmento commerciale. Al contrario, il mercato non residenziale nel suo complesso e le opere pubbliche hanno registrato un più marcato incremento grazie all’impulso dei programmi governativi, vero motore dell’industria.
Il quarto trimestre ha confermato il rallentamento della domanda già evidenziato nei primi nove mesi dell’anno. Le nostre vendite di cemento hanno infatti chiuso l’esercizio in contrazione rispetto al 2023, mostrando un più lento sviluppo nella regione dei fiumi e un’evoluzione delle consegne più vivace in Texas. Il settore del calcestruzzo preconfezionato invece ha recuperato nel trimestre autunnale, chiudendo l’esercizio in esame in contenuto aumento. I prezzi di vendita si sono confermati solidi, registrando un miglioramento anno su anno, mentre la variazione del tasso di cambio (-0,1%) ha inciso in maniera limitata sulla traduzione dei saldi in euro.
Il fatturato complessivo si è così attestato a 1.726,8 milioni, sostanzialmente in linea con lo scorso anno (-0,9%) rispetto ai 1.742,7 milioni del 2023.

Europa Centrale
In Germania, l’attività economica si è confermata piuttosto sommessa, con bassi livelli di produzione, ridotti investimenti e un andamento dei consumi inferiore alle attese. Si stima per il 2024 un modesto calo del PIL (-0,2%) con un tasso di inflazione medio annuo del 2,2%. Il mercato delle costruzioni si è ulteriormente indebolito, gravato da costi di finanziamento ancora elevati e dalla marcata incertezza delle politiche economiche. Gli investimenti residenziali hanno subito un calo più netto di quanto previsto anche nella seconda parte dell’anno, mentre l’espansione nel comparto infrastrutture resta limitata.
I nostri volumi di vendita di leganti idraulici e calcestruzzo hanno chiuso l’anno in decisa contrazione, nonostante la stabilità mostrata nel quarto trimestre favorita anche dal confronto con una seconda metà del 2023 particolarmente negativa. I prezzi medi di vendita si sono mantenuti stabili anno su anno, portando quindi il fatturato complessivo a 792,3, in riduzione del 9,1% rispetto ai 872,0 dell’esercizio precedente.

In Lussemburgo e Paesi Bassi, le nostre vendite di cemento hanno recuperato terreno nella seconda parte dell’anno rispetto ai livelli particolarmente depressi dello scorso esercizio, chiudendo il 2024 in moderato calo. Il comparto del calcestruzzo preconfezionato invece, seppur con una dinamica in miglioramento nei mesi autunnali, ha registrato una più marcata flessione nell’anno in esame, anche per effetto della cessione delle attività in Francia. I prezzi medi di vendita del cemento risultano in lieve peggioramento anno su anno, mentre il confronto resta moderatamente positivo per il calcestruzzo. Il fatturato complessivo nel 2024 si è così ridotto da 214,1 milioni a 183,0 milioni (-14,5%), anche penalizzato dalla variazione del perimetro di consolidamento (5,7 milioni), al netto della quale la flessione sarebbe stata del -12,2%.

Europa Orientale
In Polonia, l’economia ha registrato una forte ripresa nel 2024, con un PIL previsto in aumento del 3%, grazie al calo delle pressioni inflazionistiche e al rafforzato consumo privato, conseguenza dell’incremento dei salari e della spesa pubblica a sostegno delle famiglie. Gli investimenti in infrastruttura e nel non residenziale hanno tuttavia mostrato una dinamica piuttosto lenta, anche a causa della transizione al nuovo quadro finanziario dell’UE. Al contrario l’edilizia abitativa ha evidenziato segnali di miglioramento grazie ai meno stringenti requisiti di accesso al credito.
In tale contesto le nostre consegne di cemento hanno ulteriormente accelerato nel quarto trimestre, permettendo di chiudere l’anno in positivo rispetto al 2023. Anche le vendite di calcestruzzo preconfezionato hanno confermato una solida dinamica nel corso dell’anno, registrando una crescita a doppia cifra percentuale. Inoltre, i prezzi in valuta locale hanno contribuito favorevolmente ai risultati, nonostante una dinamica in moderazione rispetto all’inizio dell’esercizio. Il fatturato in euro è stato pari a 173,7 milioni, in aumento del 10,8% rispetto ai 156,7 milioni dell’esercizio precedente, anche grazie al rafforzamento dello zloty (+5,2%): a parità di cambio il fatturato sarebbe aumentato del 5,1%.

In Repubblica Ceca, l’economia è tornata a crescere nel 2024, trainata dai consumi delle famiglie e della spesa pubblica. L’incremento degli investimenti è stato però contenuto, a causa del lento assorbimento dei fondi europei e della debole domanda estera. L’attività nel mercato immobiliare ha mostrato maggiore dinamicità, affiancata da una crescente richiesta di accesso al credito. Ai favorevoli segnali della domanda, tuttavia, si contrappone la rigidità dell’offerta che continua a limitare gli investimenti nel settore.
In linea con l’evoluzione di mercato, le nostre vendite di cemento hanno registrato un andamento positivo nel 2024, mostrando un’ancora maggiore vivacità nell’ultima parte dell’anno. Anche i prezzi medi di vendita del cemento in valuta locale si sono confermati in rafforzamento. Dopo un primo semestre debole, la produzione di calcestruzzo preconfezionato ha recuperato terreno, chiudendo l’esercizio in leggero aumento. I ricavi netti consolidati si sono attestati a 208,5 milioni, in aumento dell’1,8% rispetto al 2023, nonostante la svalutazione della corona ceca (-4,6%). A parità di tasso di cambio, infatti, il giro d’affari sarebbe cresciuto del 6,3%.

In Ucraina, le decisioni di politica monetaria e fiscale hanno contribuito a mantenere una certa stabilità macroeconomica, nonostante la persistente debolezza dell’economia reale e i costi legati alla difesa del territorio. Per effetto della vendita dei nostri asset nel mese di ottobre, i risultati di questa regione sono stati deconsolidati a partire dal quarto trimestre, portando ad una naturale contrazione delle consegne di cemento e calcestruzzo rispetto all’esercizio precedente. I prezzi medi in valuta locale hanno contribuito positivamente ai risultati nei primi nove mesi dell’anno, mentre la variazione del tasso di cambio ha inciso sfavorevolmente sulla traduzione dei saldi in euro. I ricavi sono stati dunque pari a 71,3 milioni, in riduzione del 16,7%. A parità di tassi di cambio e di perimetro la variazione sarebbe stata positiva, pari al 22,6%.

Brasile
L’economia brasiliana si è confermata resiliente anche nella seconda parte dell’anno, con dati sul PIL superiori alle attese nel terzo trimestre. Il mercato del lavoro si è rafforzato con un tasso di disoccupazione in diminuzione, la politica fiscale ha consolidato il suo orientamento espansivo e l’erogazione del credito si è mantenuta vivace. Tale combinazione ha contribuito a sostenere la domanda interna, come segnalato dalla crescita dei consumi delle famiglie e dall’incremento degli investimenti in capitale fisso lordo, nonostante l’inasprimento della politica monetaria. Le stime più recenti prevedono l’attività economica in espansione del 3,7% sul 2024. 
Facendo riferimento al 100% delle attività, i volumi di vendita hanno chiuso il 2024 in modesto miglioramento, confermando il buon andamento della domanda in tutte le regioni del paese anche nel trimestre autunnale. I prezzi in valuta locale, invece, si sono mantenuti sostanzialmente stabili anno su anno. 
Il fatturato si è attestato a 374,0 milioni, in riduzione (-5,1%) rispetto ai 394,0 milioni dell’esercizio precedente, principalmente a causa della svalutazione del real brasiliano (-7,9%). A parità di cambio, infatti, il fatturato sarebbe cresciuto del 2,4%.
A partire dal quarto trimestre, le attività brasiliane sono state incluse nel nostro perimetro di consolidamento e nell’esercizio in esame hanno contribuito al fatturato del gruppo per 85,8 milioni.

In Russia, si prevede un recupero del PIL con un tasso di crescita stimato per il 2024 pari al 3,8%, sostenuto da un robusto mercato del lavoro e dalla resiliente domanda domestica. 
Nel 2024, le quantità vendute si sono contratte rispetto ai livelli dell’esercizio precedente, nonostante il recupero riportato nei mesi autunnali. Invece i prezzi di vendita in valuta locale hanno consolidato il netto miglioramento anno su anno, ma la svalutazione del rublo (-8,6%) ha gravato sulla traduzione dei risultati in euro. 
I ricavi netti, infatti, si sono attestati a 294,0 milioni, in aumento del 3,3% rispetto ai 284,6 milioni del 2023. A cambi costanti, tuttavia, la crescita del giro d’affari sarebbe stata del 12,2%.

Messico (valutazione al patrimonio netto)
Nell’esercizio in esame, l’economia messicana ha mostrato un andamento piuttosto sommesso e le ultime proiezioni puntano ad una crescita del PIL per il 2024 del 1,8%, in rallentamento sull’anno precedente. Dopo la debolezza del primo semestre, l’attività ha accelerato nel terzo trimestre grazie alla crescita registrata prevalentemente nel settore primario e nei servizi. Tuttavia, tale dinamica si stima in attenuazione negli ultimi mesi dell’anno. I consumi privati risultano in moderazione, l’industria manifatturiera resta fiacca mentre il mercato delle costruzioni ha confermato un andamento volatile, con segnali leggermente positivi in ottobre, dopo il debole trimestre precedente. Anche la domanda estera non ha brillato per gran parte dell’anno, nonostante il contenuto recupero degli ultimi mesi. Il mercato del lavoro si conferma robusto ma in raffreddamento, mentre l’inflazione complessiva è scesa al 4,2% in dicembre. 
I volumi di vendita di cemento realizzati dalla nostra joint venture hanno chiuso il 2024 in calo rispetto allo scorso esercizio, mentre la produzione di calcestruzzo preconfezionato ha registrato una dinamica positiva. I prezzi di vendita, in valuta locale, hanno contribuito favorevolmente ai risultati sia nel cemento che nel calcestruzzo. Con riferimento al 100% della joint venture, nel 2024 il fatturato ha raggiunto 998,3 milioni, in riduzione del 2,6% sull’esercizio precedente, penalizzato dalla svalutazione del peso messicano (-3,4%): a parità del tasso di cambio il fatturato sarebbe rimasto stabile (+0,7%). 

Previsione 2024
Nonostante una dinamica migliorativa nell’ultima parte dell’anno, il 2024 ha evidenziato una certa debolezza della domanda nella maggior parte dei paesi di presenza, ad eccezione di Polonia e Repubblica Ceca, compensata da uno sviluppo favorevole dei prezzi di vendita.
La riduzione dei costi variabili, soprattutto combustibili, ha contribuito all’ulteriore espansione dei margini in Italia e Stati Uniti, mentre i bassi livelli di produzione hanno penalizzato la leva operativa in Europa Centrale. Le operazioni straordinarie conclusesi nel mese di ottobre, hanno modificato l’esposizione geografica del gruppo, con l’uscita dal mercato Ucraina e il consolidamento degli attivi in Brasile, e hanno portato ad un impatto netto positivo sui risultati consolidati.
Pertanto, sulla base delle informazioni preliminari disponibili, prevediamo che il bilancio consolidato dell’esercizio 2024 possa chiudersi con un margine operativo lordo ricorrente pari a circa 1.270 milioni di euro, in linea con le aspettative comunicate ad inizio novembre. A perimetro costante, i risultati operativi dovrebbero risultare molto simili all’esercizio precedente, a conferma dell’efficacia delle scelte strategiche e industriali effettuate dalla società.

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