Andamento gestionale al 31 marzo 2025
Volumi di cemento in deciso aumento (+23,0%), grazie all’inclusione del Brasile nel perimetro di consolidamento; leggera crescita nel settore calcestruzzo preconfezionato (+3,9%)
Evoluzione delle consegne abbastanza stabile a parità di perimetro: rallentano gli Stati Uniti, ma le vendite si confermano solide in Europa Orientale e mostrano cenni di ripresa in Europa Centrale
Ricavi netti consolidati pari a 972,2 milioni, +8,7% sul 2024 (+0,3% a parità di perimetro)
| Dati Consolidati | 2025 | 2024 | 25/24 | |
| Vendite di cemento | t/000 | 6.378 | 5.187 | +23,0% |
| Vendite di calcestruzzo | m3/000 | 2.181 | 2.100 | +3,9% |
| Ricavi netti | €/m | 972 | 894 |
+8,7% |
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Mar 25 |
Dic 24 |
Var. |
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| Posizione finanziaria netta positiva | €/m | 755 | 755 | 0 |
Il Consiglio di Amministrazione di Buzzi SpA si è riunito in data odierna per esaminare sinteticamente l’andamento economico da gennaio a marzo 2025 e la posizione finanziaria netta alla fine del primo trimestre.
Nel primo trimestre del 2025, i volumi di vendita realizzati dal gruppo hanno registrato un deciso incremento rispetto all’esercizio precedente, principalmente grazie al contributo delle attività brasiliane e nonostante il deconsolidamento di quelle in Ucraina. Al netto delle citate variazioni di perimetro, le consegne di cemento sono rimaste sostanzialmente stabili, riflettendo una dinamica molto diversificata tra i vari mercati di riferimento. Le avverse condizioni metereologiche e uno sviluppo sottotono della domanda hanno infatti penalizzato l’attività negli Stati Uniti, mentre in Europa Centrale le vendite hanno ripreso a crescere rispetto ai livelli particolarmente depressi dello scorso anno. La cessione dello stabilimento di Fanna ha portato ad una riduzione dei volumi in Italia, mentre l’Europa Orientale è stata caratterizzata da un favorevole andamento delle consegne in tutti i paesi di presenza.
Guardando ai risultati consolidati, nei primi tre mesi dell’anno, i volumi di vendita sono dunque aumentati del 23,0% nel settore del cemento e in misura più contenuta nel segmento del calcestruzzo preconfezionato (+3,9%). Le variazioni dei prezzi di vendita, invece, hanno contribuito in modo marginale al miglioramento del fatturato del trimestre.
Nei mesi invernali, l’economia mondiale ha evidenziato segnali di decelerazione, con un rallentamento particolarmente marcato negli Stati Uniti, dove le decisioni di imprese e consumatori sono state influenzate dal crescente clima di incertezza. In aprile, l’amministrazione statunitense ha annunciato l’introduzione di nuovi dazi, delineando un significativo mutamento delle strategie commerciali, con impatti negativi sulle prospettive degli scambi internazionali, un aumento della volatilità nei mercati finanziari e un indebolimento del dollaro rispetto alle principali valute. In questo contesto, dopo l’aumento registrato a febbraio, i prezzi di petrolio e gas si sono ridimensionati, riflettendo le aspettative di una più contenuta domanda globale. Il Fondo Monetario Internazionale ha recentemente rivisto al ribasso le stime di crescita del PIL mondiale, puntando ad un tasso del 2,8% per il 2025, ancora fortemente vulnerabile al futuro delle relazioni internazionali.
Negli Stati Uniti, la spinta dei consumi che aveva sostenuto la crescita nel corso del 2024 si è attenuata in avvio d’anno. Il comparto manifatturiero ha mostrato un andamento piuttosto sommesso, mentre gli indicatori congiunturali del terziario, sebbene siano rimasti al di sopra della soglia di espansione, hanno evidenziato un progressivo deterioramento. Tale evoluzione è verosimilmente attribuibile alle attese di possibili tagli alla spesa pubblica, oltre che al rischio inflazionistico derivante dalle tensioni commerciali. Prima dei provvedimenti protezionistici, in marzo, il tasso di inflazione era sceso al 2,4% grazie proprio al contributo dei servizi, dell’energia e al rallentamento del mercato immobiliare, mentre le stime più aggiornate ipotizzano una crescita del PIL nel 2025 dell’1,8%.
Nell’area euro, gli indicatori di frequenza puntano ad uno sviluppo ancora limitato dell’attività economica nel primo trimestre. È proseguita l’espansione del terziario, la manifattura risulta in ripresa mentre permane la debolezza degli investimenti. Anche l’industria delle costruzioni ha registrato una modesta crescita, grazie al timido miglioramento nel mercato immobiliare legato al graduale allentamento della politica monetaria. L'inflazione si è mantenuta poco sopra il 2%, mentre le proiezioni per il 2025 indicano una crescita del PIL dello 0,8%.
In Italia, i dati preliminari stimano un leggero aumento del prodotto, grazie alla rinnovata crescita sia nei servizi che nell’industria e ad una più sostenuta dinamica nell’edilizia, con particolare riferimento agli investimenti non residenziali. Si è assistito ad un incremento delle esportazioni nei primi mesi dell’anno, probabilmente in risposta alle aspettative sui dazi. Anche l’occupazione si è rafforzata, mentre la volatilità dei prezzi energetici ha causato un lieve rialzo dell’inflazione in marzo (+2,1%). Il PIL 2025 è previsto in moderato aumento (+0,4%).
Fra i paesi emergenti, in Brasile, l’attività economica e il mercato del lavoro si sono confermati solidi, seppure gli indicatori congiunturali puntino ad una progressiva moderazione nello sviluppo del terziario, dell’industria e dell’occupazione. In Messico, invece, le evidenze di inizio anno segnalano un ulteriore indebolimento dell’economia, con un’attività industriale in flessione nelle costruzioni e nell’estrazione mineraria, una stagnante domanda domestica e un fiacco sviluppo della manifattura.
Con riferimento alle decisioni di politica monetaria, nei mesi invernali, se da un lato la Banca Centrale Europea ha promosso tre ulteriori tagli consecutivi dei tassi, dall’altro, la Federal Reserve ha sospeso l’allentamento della stretta monetaria, lasciando i tassi invariati nel trimestre. In Brasile, al contrario, le ultime due riunioni si sono concluse con un rialzo dei tassi di riferimento, mentre in Messico la banca centrale ha confermato l’orientamento espansivo con due ribassi in gennaio e marzo.
In tale contesto, le vendite di cemento e clinker del gruppo, nel primo trimestre del 2025, sono state pari a 6,4 milioni di tonnellate, in notevole espansione (+23,0%) rispetto al precedente esercizio. Anche le vendite di calcestruzzo preconfezionato hanno chiuso in miglioramento (+3,9%), a quota 2,2 milioni di metri cubi.
Il fatturato consolidato è stato pari a 972,2 milioni, in aumento dell’8,7% rispetto a 894,4 milioni nel 2024, beneficiando sia delle variazioni del perimetro di consolidamento (62,4 milioni) che del favorevole effetto cambi (12,4 milioni). A parità di condizioni, il fatturato sarebbe rimasto sostanzialmente stabile (+0,3%). La tabella seguente illustra la ripartizione del fatturato per mercati di presenza.
| milioni di euro | 2025 | 2024 | ∆ % | ∆ % lfl |
| Italia | 192,1 | 190,9 | +0,7 | +0,7 |
| Stati Uniti d'America | 355,2 | 367,2 | -3,3 | -6,3 |
| Germania | 169,9 | 170,3 | -0,2 | -0,2 |
| Lussemburgo e Paesi Bassi | 45,3 | 41,1 | +10,1 | +14,8 |
| Rep. Ceca e Slovacchia | 38,1 | 36,3 | +4,8 | +4,8 |
| Polonia | 41,2 | 28,2 | +46,0 | +41,6 |
| Brasile | 80,8 | 0,0 | n.s. | n.s. |
| Ucraina | 0,0 | 16,7 | n.s. | n.s. |
| Russia | 59,7 | 52,1 | +14,6 | +14,3 |
| Elisioni | (10,1) | (8,5) | ||
| 972,2 | 894,4 | +8,7 | +0,3 | |
| Messico (100%) | 225,7 | 267,7 | -15,7 |
-1,8 |
La posizione finanziaria netta positiva a fine trimestre ammonta a 755,3 milioni, contro i 755,2 milioni di fine 2024. Nel corso del periodo in esame, la società ha sostenuto spese in conto capitale pari a 223,3 milioni (106,2 milioni il corrispondente valore nel 2024), in aumento principalmente per gli investimenti finanziari effettuati, che includono l’acquisto della residua quota di minoranza in Nacional Cimentos Paraíba in Brasile, l’acquisizione del 37,6% del capitale di Gulf Cement Company negli Emirati Arabi, oltre che la sottoscrizione di un aumento di capitale per acquisire una partecipazione del 25% in Alpacem Zement Austria. Si ricorda tuttavia che il controvalore dell’operazione in Brasile era già compreso nella posizione finanziaria netta di fine 2024 e che l’investimento in Austria è parte del più ampio accordo di partnership strategica in Alpe-Adria, che ha contestualmente previsto la cessione da parte di Buzzi dello stabilimento di Fanna ad Alpacem Cementi Italia.
Italia
Le nostre vendite di leganti idraulici e clinker hanno chiuso il trimestre in contrazione a causa della cessione dello stabilimento di Fanna e del conseguente ridimensionamento del perimetro di attività nel paese. Al netto di tale effetto, tuttavia, la domanda ha confermato una dinamica resiliente con volumi di vendita in moderato aumento sia nel cemento che nel calcestruzzo preconfezionato. Anche i prezzi unitari di vendita hanno registrato un lieve rafforzamento in avvio d’anno. Nel complesso, il fatturato si è attestato a 192,1 milioni, in linea (+0,7%) con il risultato registrato nel primo trimestre dello scorso anno (190,9 milioni).
Stati Uniti d’America
Nei primi mesi dell’anno, le sfavorevoli condizioni metereologiche hanno penalizzato l’attività nella maggior parte del paese, portando le nostre vendite di cemento a chiudere il trimestre in evidente contrazione rispetto all’esercizio precedente, nonostante il debole recupero di marzo nella regione dei fiumi e negli stati sud-orientali. Nel settore del calcestruzzo preconfezionato, al contrario, la più dinamica ripresa di fine trimestre ha portato i volumi di vendita a registrare un marginale incremento anno su anno. I prezzi medi in valuta locale non hanno subito variazioni di rilievo. Il fatturato complessivo è così diminuito del 3,3%, passando da 367,2 a 355,2 milioni, nonostante il rafforzamento del dollaro (+3,1%): a parità di cambio, infatti, il calo del fatturato sarebbe stato del 6,3%.
Europa Centrale
In Germania, i nostri volumi di vendita hanno iniziato a recuperare terreno rispetto ai livelli particolarmente depressi dello scorso esercizio, sia nel cemento che, in maniera più contenuta nel calcestruzzo. I prezzi medi di vendita si sono mantenuti piuttosto stabili in avvio d’anno, ma a causa dell’effetto trascinamento hanno contribuito negativamente ai ricavi netti del trimestre. Il fatturato si è attestato così a 169,9 milioni, in linea con lo scorso anno (-0,2% rispetto ai 170,3 milioni del primo trimestre 2024).
Anche in Lussemburgo e Paesi Bassi, le nostre consegne di cemento hanno ripreso a crescere nei mesi invernali dopo il significativo calo dello scorso esercizio, trainate anche da una rafforzata attività nei paesi confinanti. I volumi di calcestruzzo preconfezionato hanno invece mostrato un andamento meno volatile, risentendo ancora della variazione al perimetro di consolidamento legata alla cessione delle attività in Francia. Nonostante i prezzi di vendita abbiano registrato un peggioramento anno su anno, principalmente causato dall’effetto trascinamento, la dinamica delle consegne ha permesso di chiudere il trimestre con un fatturato pari a 45,3 milioni, in aumento (+10,1%) rispetto al 2024 (41,1 milioni).
Europa Orientale
In Repubblica Ceca, i volumi di cemento hanno mostrato un’evoluzione moderatamente favorevole nel trimestre, accompagnata da un contenuto rafforzamento dei prezzi medi anno su anno. La crescita è stata ancor più evidente nelle vendite di calcestruzzo preconfezionato, Slovacchia compresa. Il fatturato si è così attestato a 38,1 milioni, in miglioramento del 4,8% rispetto a quanto raggiunto nello scorso esercizio (36,3 milioni), anche a parità di cambio, grazie alla limitata volatilità della valuta locale nel periodo di riferimento.
In Polonia, le nostre consegne di cemento hanno chiuso il periodo invernale in deciso aumento, grazie alla solida domanda domestica, oltre che alla comparazione con un inizio 2024 particolarmente penalizzato e al successivo ribilanciamento della strategia commerciale nel paese. Tale dinamica ha portato i prezzi medi di vendita in valuta locale a registrare una contrazione anno su anno per l’effetto trascinamento, nonostante un moderato rafforzamento rispetto ai livelli di uscita del 2024. Anche nel settore del calcestruzzo i volumi hanno confermato uno sviluppo favorevole nel trimestre. Il fatturato è passato quindi da 28,2 a 41,2 milioni di euro (+46,0%), compreso il beneficio dalla rivalutazione dello zloty polacco (+3,0%): a parità di cambio, infatti, il fatturato sarebbe cresciuto del 41,6%.
In Russia, il management locale che presidia le attività riporta uno sviluppo favorevole dei volumi di vendita nei primi tre mesi dell’anno, con prezzi medi in valuta locale ancora in significativo rafforzamento anno su anno. I ricavi netti, dunque, sono stati pari a 59,7 milioni, in aumento del 14,6% rispetto ai 52,1 milioni del 2024. Le oscillazioni del rublo (+0,3%) hanno avuto impatto limitato sul giro d’affari del trimestre.
Per effetto della vendita dei nostri asset in Ucraina, conclusasi lo scorso ottobre, il fatturato complessivo dell’Europa Orientale comprende una variazione sfavorevole di 16,7 milioni nel primo trimestre, dovuta alla conseguente variazione del perimetro di consolidamento.
Brasile
In linea con la solida evoluzione della domanda, i volumi di vendita hanno chiuso il primo trimestre in aumento rispetto allo stesso periodo dello scorso esercizio, anche grazie a condizioni meteorologiche piuttosto favorevoli. I prezzi di vendita in valuta locale si sono lievemente rafforzati. Il fatturato in euro è tuttavia diminuito del 10,5% passando da 90,3 milioni nel 2024 a 80,8 milioni nel 2025, a causa della svalutazione del real brasiliano (-14,7%).
Le attività brasiliane sono state incluse nel nostro perimetro di consolidamento a partire dal quarto trimestre 2024.
Messico (valutazione al patrimonio netto)
La nostra joint venture ha chiuso il trimestre con consegne di cemento in contenuta flessione a causa di un rallentamento nelle opere sia pubbliche che private, già evidenziato al termine dello scorso anno. La contrazione è stata ancor più evidente nel settore del calcestruzzo, risentendo dello sfidante contesto competitivo. I prezzi medi di vendita in valuta locale, al contrario, si sono rafforzati sia nel cemento che nel calcestruzzo, confermando un solido miglioramento anno su anno. Con riferimento al 100% della joint venture, i ricavi netti sono stati pari a 225,7 milioni di euro, in calo del 15,7% rispetto ai 267,7 milioni realizzati nel 2024. La svalutazione del peso messicano (-16,5%), ha inciso negativamente sulla conversione in euro: a parità di cambio, infatti, il fatturato sarebbe diminuito dell’1,8%.
Evoluzione prevedibile della gestione
L’inizio dell’anno ha evidenziato un andamento delle consegne piuttosto debole in Stati Uniti e una più vivace dinamica in Europa. Tuttavia, riteniamo che il risultato oltreoceano sia stato principalmente legato al fattore meteo e che, almeno in parte, il rallentamento possa essere riassorbito nei successivi trimestri. Al contrario, i paesi dell’Europa Centrale e Orientale hanno beneficiato del confronto con un inizio 2024 piuttosto difficile, mentre il paragone con la seconda parte dell’anno si preannuncia decisamente più sfidante.
Tali dinamiche sembrano essenzialmente confermare le aspettative presentate in sede di pubblicazione dei risultati annuali. Nel corso dell’esercizio le consegne dovrebbero stabilizzarsi in Stati Uniti, grazie all’ancora vivo supporto del settore infrastrutture. Anche in Italia la resiliente domanda dovrebbe perdurare nei trimestri successivi, trainata dai progetti del PNRR. In Europa Centrale, nonostante la buona ripartenza, continuiamo ad aspettarci un sostanziale consolidamento dei livelli di vendita, mentre i risultati in Europa Orientale appaiono coerenti con una solida evoluzione della domanda. In Brasile, le ultime proiezioni di mercato risultano in linea con le ipotesi di crescita, seppure con tassi in graduale normalizzazione nel corso dell’esercizio. In Messico, invece, prevediamo un rallentamento dell’attività edilizia, come anticipato dall’esito del primo trimestre.
Alla luce delle considerazioni sopra espresse e del nuovo perimetro di consolidamento riteniamo ragionevole, in questa occasione, confermare l’evoluzione prevista nel comunicato di fine marzo, ovvero che l’anno in corso possa chiudersi con risultati operativi vicini agli eccellenti livelli raggiunti nel 2024. Tuttavia, gli sviluppi sul piano internazionale hanno contribuito ad accrescere il grado di incertezza associata alle prospettive economiche globali e le possibili evoluzioni di settore restano soggette a fattori di rischio prevalentemente ribassisti. Questo risulta evidente, per esempio, negli Stati Uniti dove le stime ufficiali di mercato pubblicate dalla American Cement Association (ACA) sono state riviste al ribasso e il dollaro si è indebolito nei confronti dell’euro.
Prestiti Obbligazionari
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